Gio 24 Feb 2022

Lezione di portamento

Dalle 15:00 alle 17:00
Luogo: Scuola Grande dei Carmini
Indirizzo: Venezia, Italia (Indicazioni stradali)

Uno dei momenti più intimi e preziosi del Carnevale di Venezia è la “lezione di portamento” alle Marie.

Non si deve pensare ad una lezione di danza, o di galateo rinascimentale. Il portamento, spiega Raffaele Dessì che tiene la lezione, nasce da un modo di essere, dalla comprensione e spesso accettazione di se stessi e dei propri limiti. Per questo la lezione è ogni anno diversa: inizia con il racconto dell’origine della Festa delle Marie e si evolve dove la portano le emozioni, le impressioni, le riflessioni delle ragazze.

Quest’anno la lezione sarà ancora più complessa poiché non si limiterà all’evoluzione del ruolo delle donne a Venezia, ma si racconterà una storia che non è ancora finita, quella di chi ama e protegge la Serenissima utilizzando la moda come chiave di lettura.

Solitamente le ragazze indossano abiti del primo rinascimento veneziano, di ispirazione carpaccesca, riprendendo quindi  in maniera filologica il momento storico in cui la festa ebbe il suo massimo.

Quest’anno, al contrario, Francesco Briggi, il sarto e costumista dell’Atelier Pietro Longhi, nel realizzare i nuovi abiti delle ragazze, ha voluto mettere l’accento su tanti aspetti diversi della cultura veneziana. Talvolta si è accostato maggiormente alla tradizione, prendendo la coraggiosa decisione di scegliere un tessuto bianco ed oro della Tessitura Rubelli, per confezionare i nuovi costumi, che quindi saranno più delicati rispetto ai precedenti, che richiamavano i colori della laguna, ma rimanderanno ai preziosi abiti che la Repubblica dava in dote alle ragazze. Altre volte al contrario si è discostato, realizzando degli abiti del pieno rinascimento, quando ormai la Festa delle Marie non veniva più celebrata, per ricordare non solo la continuità della storia veneziana, il suo momento di sviluppo massimo, ma anche per inneggiare al momento che stiamo vivendo, augurando una rinascita per tutti noi.

La lezione si terrà nella Scuola Grande dei Carmini, che ospita anche la mostra “Storie di Moda”, l’esibizione di costumi della collezione privata di Francesco ed Anna Briggi, titolari dell’Atelier Pietro Longhi. In questo modo, seguendo l’itinerario all’interno di uno degli edifici più rappresentativi del Barocco veneziano, si racconterà la storia  delle Marie e di Venezia, nel momento clou dei festeggiamenti veneziani: il carnevale. Per la lezione si è scelto un giorno particolare del calendario del cerimoniale veneziano: Giovedì Grasso.

A conclusione della lezione, in ricordo di questa festa molto sentita, le ragazze saranno coinvolte in una danza che vedrà contrapposta Venezia e un toro allegorico rappresentato da un ballerino che indosserà un grande mascherone. Ciascuna delle 12 Marie porterà al polso una piccola maschera che ricorda il volto di un maialino. Queste preziose maschere in cartapesta realizzate e dipinte a mano una ad una  della “Compagnia l’Arte dei Mascareri”.  Come richiede il rituale del festeggiamento, Venezia, magnanimamente, offrirà alle 12 Marie una pagnotta simbolica appositamente preparato per l’occasione dallo chef di Ca’ di Dio, Raimondo Squeo. Il pane è stato realizzato con due tipi di farina biologica veneta, macinata a pietra, rievocando quindi in maniera filologica i gusti del passato, per riportarci a quando il pane era simbolicamente il modo per mostrare unità, amicizia e benessere. Non è un caso che lo chef Squeo del VeRo, si dica emozionato a fare parte di questo importante momento legato alla storia ed alla comunità veneziane, e per la Festa delle Marie, la più antica delle tradizioni veneziane, ha studiato il meglio della semplicità e nel contempo della bontà. In questo modo si celebrerà la parte più bella della festa, quella della condivisone del pane, offerto dal luogo che a Venezia rappresenta l’accoglienza e la protezione dei pellegrini.

A conclusione dell’evento una sorpresa presentata da Marina Furian e Nora Fuser, due grandi attrici veneziane che da anni studiano e recuperano caratteri della commedia tipici veneziani, recuperando un linguaggio che rischia ormai di andare perduto. Saranno loro, con la loro sagacità popolare a chiudere l’evento, riportando quel carattere di Repubblica veneziana che permetteva all’ultimo dei popolani di parlare con il Doge, concludendo dunque il percorso iniziato con la narrazione delle storia delle Marie nel medioevo per arrivare alla Venezia degli anni 50 del ‘900 nei campielli e calli veneziane dove si è costruito il presente che guarda al futuro grazie allo sguardo delle Marie.

L’evento è incluso nel costo del biglietto d’ingresso al museo.

Il Concorso è in collaborazione con

Il Gazzettino

Prenota qui!

Come raggiungere l'evento