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Considerato dalla critica più accreditata uno dei migliori bassisti sulla scena internazionale, Saturnino è autore di culto e popolare allo stesso tempo. Esordisce discograficamente come solista nel 1995 con Testa di basso, album in cui si mettono in luce una non comune padronanza tecnica, che può contare anche su un virtuosismo mai fine a se stesso, grande capacità compositiva ed eclettismo. In Testa di basso Saturnino è autore di tutti i brani e si avvicenda al basso, alla batteria e alla chitarra. L’album riscuote notevoli consensi di critica e pubblico e la Verve, prestigiosa etichetta americana, lo include, unico artista italiano, nel suo catalogo. Sempre la Verve lo inviterà quello stesso anno ad esibirsi alla sua presentazione ufficiale in Italia al Propaganda di Milano, insieme a Chris Botti e Gary Thomas. Testa di basso non rappresenta tuttavia la prima esperienza discografica di Saturnino. La sua collaborazione come bassista e coautore con Lorenzo Jovanotti inizia nel 1991.

Con  Lorenzo s’instaura una forte sinergia che porterà alla realizzazione di brani di successo tra i quali L’ombelico del mondo, Io No, Penso Positivo, Salvami. È inoltre il basso di Saturnino a costituire la potente base ritmica di Il mio nome è mai più, brano inciso da Pierò Pelù, Jovanotti e Ligabue nel 1999 a sostegno di Emergency e che, con le oltre seicentomila copie vendute, rappresenta in Italia uno dei singoli di maggior successo musicale degli ultimi anni.

Saturnino felice, incurante della pioggia come le migliaia di persone che hanno riempito la Piazza, è sceso dal Campanile di San Marco interpretando in modo innovativo il Volo dell’Aquila. Al rintocco delle 12.00 Saturnino Celani, uno dei più famosi bassisti italiani, si è librato sulla Piazza San Marco vestito del coloratissimo abito disegnato e realizzato dall’Atelier Pietro Longhi di Francesco Briggi. “Volare dal Campanile di San Marco è fantastico! Un’esperienza indimenticabile che prima o poi dovrebbero fare tutti!”, ha detto il musicista.

Il costume di grande impatto visivo indossato da Saturnino ha fatto dimenticare il grigiore del cielo e ha dato vivacità ad un Volo dell’Aquila reso unico dalla performance musicale live, primizia assoluta dei voli carnascialeschi veneziani.

 

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