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marionette

Gli spettacoli di marionette e burattini erano molto popolari in passato. E a Venezia, naturalmente, non si faceva eccezione. Durante i secoli XVII e XVIII si poteva assistere a questi spettacoli in vari luoghi: in appositi teatrini – pubblici e privati -, ma soprattutto per strada, nei campi e sulla Riva degli Schiavoni.

Scopriamo insieme alcune curiosità riguardo queste pratiche teatrali poco conosciute al giorno d’oggi.

 

Che differenza c’è tra marionette e burattini?

Si tende a usare le parole “marionette” e “burattini” come sinonimi, ma non tutti sanno che non sono la stessa cosa. I burattini sono dei pupazzi, solitamente in stoffa con testa di legno, che vengono mossi dal basso dalle mani del burattinaio, nascoste dalle vesti. Le marionette, invece, sono dei pupazzi a figura intera, mossi attraverso dei fili manovrati dall’alto dal marionettista.

 

Etimologia

L’etimologia del termine “marionetta” è legata, probabilmente, proprio Venezia. Si crede infatti che derivi dalle statue di legno dette “Marione”, che venivano utilizzate nel XIV secolo per la Festa delle Marie al posto delle fanciulle in carne e ossa.

Il termine “burattino” viene dal nome di un personaggio della commedia dell’arte – Burattino, appunto – che divenne burattino ante litteram. Il nome deriva da “buratto”, ossia “pezzo di stoffa grezza”. I primi e rudimentali burattini, infatti, non erano che fantocci alla cui testa era attaccata una veste rudimentale, a forma di sacco aperto in basso, in cui il burittanaio poteva infilare la mano.

 

Un teatro di serie B?

Il teatro delle marionette era considerato più raffinato di quello dei burattini, perché il secondo mette spesso in scena maschere della Commedia dell’Arte, in origine intrattenimento per i ceti più bassi. Entrambe le arti sono state a lungo messe in secondo piano nella storia del teatro. Tuttavia, sono state recentemente rivalutate come pratiche del teatro di figura, e perciò vi è stato riconosciuto un effettivo valore artistico.

Insomma, se pensate che marionette e burattini siano un “teatro di serie B”, o “cose da bambini”, bisogna che cambiate idea. Ne avrete presto l’occasione, proprio a Venezia, più precisamente al Teatro Goldoni, dove tra il 9 e il 13 febbraio si terranno due spettacoli di burattini scritti e diretti da Lucia Schierano. Tutti, grandi e piccini, potranno divertirsi ed emozionarsi seguendo le vicende di Tappy e Arlecchino, protagonisti rispettivamente di Il tesoro del Doge e Un’allegra arlecchinata.

Roberta Sandri

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