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È un giorno triste per il Carnevale di Venezia. E’ mancato oggi, all’età di 90 anni, Maurizio Scaparro, regista di fama mondiale, l’ultimo grande personaggio di quel gruppo, di cui fu capostipite Strehler col Piccolo dei Milano, che, nel dopoguerra, fece nascere il teatro pubblico e la moderna regia in Italia, ma che fu soprattutto direttore della Biennale Teatro dal 1979 al 1982 e dal 2006 al 2009.

Il nome di Maurizio Scaparro per Venezia significa la nascita del Carnevale moderno, quello prima abbozzato alla fine degli anni ’70 e, poi, organizzato con un vero e proprio programma di eventi teatrali curati dalla Biennale dal 1980. La firma di Scaparro come direttore artistico del Carnevale di Venezia è associata alle memorabili edizioni del 1980, 1981, 1982 e a quelle del 2005, in cui ideò un progetto con una maratona teatrale negli ultimi tre giorni e tre notti dei giorni di Carnevale e nel 2006 quando curò la programmazione teatrale che aveva come titolo “Il drago e il Leone”.

“Venezia piange Maurizio Scaparro che ci lascia proprio nei giorni in cui la Città celebra il Carnevale, quello spettacolo che proprio lui volle rendere una grande festa di piazza e un evento che potesse coinvolgere tutti diventando famoso nel mondo – è il ricordo del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – Un artista illuminato, un genio che ideò il teatro pubblico e la moderna regia nel nostro Paese e che proprio qui a Venezia, oltre ad essere considerato il padre del Carnevale, è stato direttore del Festival Internazionale di Teatro all’interno della Biennale di Venezia. Alla sua famiglia e a tutti i suoi cari arrivi il più sincero cordoglio da parte della Città e mio personale con la certezza che Venezia saprà omaggiarne la memoria”

Proprio il 17 febbraio di un anno fa la Biennale inaugurava una mostra fotografica per omaggiare i suoi 90 anni. E a ricordo di quelle edizioni il regista romano diceva: “Sono trascorsi quarant’anni dal Carnevale Napoli a Venezia, che si concluse il 23 febbraio 1982 ma ancora oggi ho ben nitide davanti a me le tante immagini che costituiscono la memoria di qualcosa di unico, se non di irripetibile. I pulcinella che, con le loro maschere, invadevano una Venezia incantata o l’elefante che, nel Carnevale del 1981, percorreva le calli come se fosse un passante abituale, sono alcuni dei momenti più forti che riecheggiano nella memoria collettiva di chi partecipò a quelle giornate di cultura”.

Il Carnevale di Venezia oggi, dunque, lo ricorda con affetto e lo ringrazia per quanto ha saputo dare a questa che è, oggi, una delle feste più conosciute e diffuse nel mondo. “E stato fondamentale per la nascita del Carnevale moderno – è il commento di Piero Rosa Salva, amministratore unico di Vela Spa, la società che organizza il Carnevale – Con lui scompare una figura importante nella cultura della nostra città. Lo ricordo all’epoca dei primi anni ’80 quando vivevo la kermesse da semplice cittadino: la sua straordinaria intuizione di portare il teatro per strada diede un contributo straordinario alla partenza e alla costruzione del Carnevale moderno, creando fin da subito una manifestazione di cultura che ha poi sempre viaggiato su un livello di eccellenza oltre che diventare un veicolo di promozione fantastico per la città”.

Per onorare la sua memoria stasera venerdì 17 febbraio verrà osservato un minuto di silenzio prima degli spettacoli sull’acqua in programma all’Arsenale mentre alle ore 22 il direttore artistico del Carnevale di Venezia Massimo Checchetto ricorderà Scaparro dal palco prima dello spettacolo “I racconti di (quasi) mezzanotte” previsto in Piazza San Marco e curato da Alberto Toso Fei.

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